È la spedizione a cui sono più legato dal punto di vista affettivo ed emozionale. Nel 2010, insieme a Matteo Bernasconi, è nata l’idea di tentare la parete Ovest della Torre Egger, ai tempi definita come l’ultima grande parete inviolata della Patagonia.
La Egger è stata per me una scuola: in più occasioni questa montagna ci ha messo in ginocchio, spingendoci a tornare per ben 3 volte negli anni, ma allo stesso tempo ci ha dato tantissimo, impartendoci lezioni importanti sia in montagna che nella vita, come l’umiltà, la determinazione e l’amicizia.